LO SCOVOLINO: come pulire in modo facile ed efficace gli spazi interdentali
Quando le gengive sono ritirate e le papille interdentali (la porzione di gengiva triangolare tra un dente e quello adiacente) non riempiono completamente lo spazio
Sono un dentista in continuo aggiornamento. La mia attività è incentrata sulla ricerca della salute dei denti e della bocca e per raggiungerla la prevenzione gioca un ruolo essenziale.
Prevenzione comporta:
Per ottenere i migliori risultati nel tempo il primo passo è l’instaurarsi di un rapporto di fiducia, condividendo scelte e obiettivi tra medico e paziente. Questo è possibile grazie a una comunicazione continua e sincera, basata si sull’aggiornamento scientifico, ma anche sulla conoscenza delle necessità e le richieste di ogni singolo paziente.
Vieni a trovarci presso il nostro Studio Dentistico a Reggio Calabria o visita subito la nostra nuova area del sito: IL DENTISTA RISPONDE. Potrai trovare le risposte alle tue domande sull’igiene orale e su moltissime argomentazioni, con la possibilità di confrontarti direttamente con me e con gli altri utenti.
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Quando le gengive sono ritirate e le papille interdentali (la porzione di gengiva triangolare tra un dente e quello adiacente) non riempiono completamente lo spazio
Forse non é la domanda migliore.. forse le domanda giuste sono: – Il dente può essere salvato? – Si può almeno provare? – Ne vale la pena? Peccato che per la risposta a quest’ultime domande un post non basta. Serve una visita accurata, radiografie e altri esami strumentali.
Lo studio odontoiatrico Dr. Pasquale Pensabene aderisce alla campagna di sensibilizzazione all’utilizzo dell’App Immuni promossa della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Sono convinto che per offrire al paziente la miglior cura possibile si debba prima di tutto ascoltare. Per questa ragione, nella mia attività, il colloquio iniziale riveste sempre una grande importanza. Solo capendo le reali esigenze e i disagi del singolo paziente posso proporre una terapia adatta e personalizzata.
Il primo strumento di diagnosi sono i miei occhi, potenziati da sistemi di ingrandimento.
Dove non arrivano gli occhi ci sono esami diagnostici e strumentali all’avanguardia. Solo conoscendo la patologia posso curarla.
Con il paziente analizziamo le cause che hanno portato al problema, in modo che non si riproponga in futuro.
Mi piace spiegare gli elementi fondamentali della patologia poiché ritengo che una maggiore consapevolezza possa contribuire a creare quell’alleanza terapeutica necessaria a raggiungere, nella terapia medica e chirurgica, il miglior risultato possibile.